Davide Serpetti

Davide Serpetti

opere

    bio

    Davide Serpetti (L’Aquila 1990), Vive e lavora a L’Aquila e a Milano,

    Il lavoro di Davide Serpetti si configura come una profonda investigazione pittorica del valore dell’immagine, fra icona e simulacro, e del fare pittorico come atto di

    creazione, in un mondo già saturo di stimoli visivi. Andando oltre ogni intento di una rappresentazione descrittiva o narrativa, i soggetti di Serpetti sono rielaborazioni mentali che attingono a una serie di archetipi, forme figurative primordiali ricorrenti in secoli di civilizzazione, che si mescolano agilmente a rimandi culturali e simbolici della società contemporanea globale. I lavori più recenti, come l’artista dichiara, sono il risultato di un desiderio, forse utopico, di emanciparsi progressivamente da qualsiasi immagine preesistente.

    mostre

    BELLADONNA OF SADNESS

    Belladonna of Sadness - Davide Serpetti

    maggio | luglio 2025

    installation views
    opere in mostra

      La Galleria Giovanni Bonelli è lieta di presentare nella sua sede di Milano BELLADONNA OF SADNESS, la mostra personale dell’artista Davide Serpetti, a cura di Giorgia Achilarre.

      C’è una pittura che non chiede il permesso di esistere, non pretende di essere attuale, né di assecondare le mode del sistema. Davide Serpetti appartiene a questa categoria di artisti: pittori nel midollo, devoti al gesto, capaci di manipolare l’immagine con una consapevolezza che si nutre di cultura visiva, cinema, archetipi e mitologie personali. Mutuato dal celebre anime psichedelico di Eiichi Yamamoto del 1973, Belladonna of Sadness è un titolo che spiazza e allo stesso tempo affascina, diventando la chiave per comprendere una mostra intensa, ambiziosa e profondamente interiore. La narrazione visiva prende forma proprio a partire da tale suggestione, articolandosi in un percorso fatto di immagini che dialogano fra loro per accostamenti. Alcune opere, in particolare, rafforzano l’idea di un racconto in due tempi, in cui la figura si specchia in sé stessa o in un suo alter ego, alimentando una tensione che allude al concetto junghiano di ombra. È qui che l’artista inserisce i grandi temi della sua ricerca quali la devozione, le relazioni sbilanciate, la dualità, nonché la spiritualità laica di una generazione – la nostra – che ha sostituito la fede con l’immagine. Serpetti lo fa attraverso una pittura che non ha paura di essere lirica e tragica, colta e contaminata, e in dialogo con l’immaginario cinematografico di Stanley Kubrick, Gus Van Sant, David Lynch e Quentin Tarantino, ma anche con i martiri cristiani, gli eroi pop e i santi queer. Echi del Romanticismo si fondono con la sottocultura visiva dei primi anni Duemila, come se William Blake incontrasse il videoclip di un gruppo post-grunge.

      BELLADONNA OF SADNESS

      Artist