Daniel Spoerri (Galati, Romania, 1930. Vive e lavora a Vienna)
I primi Tableaux-Pièges (letteralmente: quadri-trappola) di Daniel Spoerri realizzati negli anni ’60 consistevano in una serie di oggetti trovati in ordine o disordine e incollati al loro supporto “esattamente come sono” per poi essere appesi al muro come opere. Questi rispondevano all’esigenza di presentare con l’arte la realtà in sé e non una sua raffigurazione, così come teorizzato nel manifesto del Nouveau Realisme del 1960 di cui Spoerri era firmatario. La passione dell’artista per i diversi aspetti legati al consumo del cibo -dalla teoria delle ricette agli utensili da cucina- lo ha portato a realizzare serate-performative in cui cucinava in galleria (storiche le prime performance presso la Galerie J a Parigi nel 1963 e la galleria Bischofberger nel 1966). Nascono in questo contesto le versioni dei “Tableaux-Piège” in cui i tavoli ancora imbanditi a fine cena venivano incollati così come erano e appesi al muro come opere. In queste serate i critici facevano da camerieri –per accentuare la loro funzione pratica di “tramite” tra l’opera e il pubblico- e gli invitati dovevano portare le stoviglie da casa. A partire dal 2007 Spoerri ha realizzato una nuova serie di questi lavori nella quale l’elemento casuale viene meno –per questo il titolo è stato cambiato in “Faux Tableau-Piège” – e la composizione viene studiata dedicando le opere a diverse persone secondo le affinità riscontrate con l’artista.
Spoerri da sempre accumula nel proprio studio oggetti di ogni tipo seguendo una fascinazione ereditata dalla tradizione delle Wunderkammer del XVIII secolo. Tali oggetti sono stati nel tempo inglobati in molti dei suoi lavori (tra i più recenti un “fregio” di oltre 60 metri esposto a Palazzo delle Stelline a Milano nel 2000 intitolato “La catena genetica del mercato delle pulci”). Alcuni degli oggetti in bronzo esposti nel 2015 in occasione della personale dell’artista nella nostra galleria rientrano tra i frutti di queste accumulazioni.