Kim Dorland

Kim Dorland

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    Kim Dorland  (Wainwright, Alberta, Canada. Vive e lavora a Toronto) 

    Il  lavoro di Dorland è da sempre rivolto alla trascrizione in colori e materia di paesaggi a lui familiari. Negli anni  ha saputo registrare la decadenza della gioventù canadese ripresa all’interno di luoghi silenziosi domati da una natura incombente. Le rare presenze, raffigurate da pochi dettagli abbozzati con pennellate sature, trasmettono sentimenti quali la perdizione, l’ansia e un senso di  inadeguatezza.  Caratteristica della sua pittura è la rappresentazione del rapporto distopico tra l’ambiente e l’uomo, e su quanto questo porti inevitabilmente ad una corruzione della natura rispetto la sua fascinazione primigenia. 

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    Angelo Filomeno

    Angelo Filomeno

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      Angelo Filomeno (Ostuni, 1963. Vive e lavora a New York)

       

      Le sue opere, ricamate personalmente, sono metafore di situazioni o ricordi personali e parlano di solitudini, superstizioni, di morte e di paure, attraverso un’iconografia dai rimandi a volte macabri che viene però trasposta in un regno di eleganza e raffinatezza grazie alla incredibile bellezza dei ricami. I suoi referenti sono nell’arte del Nord-Europa (Grünewald, Dürer e Bosch) ma anche nelle mitologie giapponesi e nelle maschere tribali africane.

      I suoi lavori sono stati inclusi in importanti rassegne internazionali quali la 52° Biennale di Venezia (2007); ARS 06 presso il Kiasma Museum of Contemporary Art di Helsinki; Re:Collection, presso il Museum of Arts and Design di New York; Threaded presso il Center for the Arts in Virginia. I lavori di Angelo Filomeno sono in prestigiose collezioni pubbliche quali: il George Pompidou, (Parigi); il 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa; il 21C Museum, Louisville; e il Museum of Art & Design di New York.
      Principali mostre personali in musei internazionali: Savannah College of Art and Design, Atlanta, Georgia; Frist Center for the Visual Arts di Nashville, Tennessee; Istituto Italiano di Cultura a New York e a Toronto. 

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      Giuseppe Gonella

      Giuseppe Gonella

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        Giuseppe Gonella (Motta di Livenza, 1984. Vive e lavora a Berlino) 

        Seppur dotate di spiccate qualità formali, le opere di Giuseppe Gonella non giungono mai ad una rappresentazione oggettiva. I personaggi e gli elementi del paesaggio sono alternati da grandi lampi di colore e superfici astratte facendo convivere differenti modalità pittoriche che portano la composizione verso un senso evocativo e non semplicemente descrittivo. I dipinti di Gonella sono opere dai contorni visionari e senza tempo che non cercano una narrazione puntuale: un alternarsi di personaggi, oggetti e luoghi trasfigurati che in alcuni casi non sembrano avere coerenza tra loro. Questo perché ogni opera ha differenti piani di lettura in cui si fondono varie storie e accadimenti che nascondono delle suggestioni profonde.

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        Francesco Lauretta

        Francesco Lauretta

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          Francesco Lauretta (Ispica- Ragusa, 1964 – vive e lavora a Firenze)

          Artista poliedrico, spazia dalla pittura alle installazioni, utilizzando spesso materiali eterogenei e di recupero e

          seguendo di volta in volta il filo rosso di un progetto che quasi mai si esaurisce entro lo spazio della tela.  Per la sua prima personale nella Galleria di Milano, che si articolava in un percorso complesso di opere su tela e disegni, oltre ad alcune installazioni, l’artista ha messo in atto una riflessione, con le sue crisi ed i suoi successi, sul fare e sul farsi della Pittura, quesito che da secoli si ripropone imponendo i propri arcani a pittori o poeti con l’animo e la sensibilità disposti ad accoglierne le domande.

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          Michela Martello

          Michela Martello

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            Michela Martello (Grosseto, 1965. Vive e lavora a New York)

            Michela Martello studia illustrazione presso lo IED, Istituto Europeo di Design, e dal 1993 concentra la sua attenzione sulla pittura. Collabora con Pen&Brush (New York) associazione che da 123 anni si occupa di supportare il lavoro delle donne nelle arti visive e letterarie in America. Tra le principali partecipazioni a mostre: Weight of Happiness (Tibet House Museum, NY, 2014); Transcending Tibet (Trace Fondation, NY, 2015); Domesticity Revisited (Pen&Brush, NY, 2015); Time Zone (MAAM, Roma, 2015); Overlap-Life tapestries (A.I.R. gallery, Brooklyn,2017). Progetti di arte pubblica: The Wave Walk (La Mer, 2017); WoodenWallsProject (Asbury park NJ 2016/17/18); Solo-Future is Goddess (Pen&Brush, NY, 2017); Super S.H.E., Galleria Giovanni Bonelli, Milano; Ingombri L’Altro Altrove, (MACRO Museum Rome, 2019) ; Art Point, (Museum Of Modern Art Tainan, Taiwan, 2020 ); Michela e’ stata recentemente selezionata da Jerry Saltz per il n. 146 di New American Painting.

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            Jacopo Mazzonelli

            Jacopo Mazzonelli

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              Jacopo Mazzonelli (Trento, 1983. Vive e lavora a Verona)

              Diplomato in pianoforte e in musica contemporanea presso l’Accademia Internazionale TEMA di Milano, Jacopo Mazzonelli realizza sculture, assemblaggi e installazioni che indagano l’ampia zona di confine tra arti visive e musica. L’indagine sulla percezione del ritmo e del divenire del tempo si accompagna a quella sul “gesto musicale” inteso come ciò che sottende l’esecuzione e non il suono prodotto: lavorando sull’interpretazione e sulla visualizzazione della dimensione sonora, l’artista si confronta con strumenti che destruttura, trasforma e ricompone. Suoi lavori sono già in importanti collezioni tra le quali: AGI- Verona; Caldic Collection, Rotterdam, Unicredit Art Collection; VAF Stiftung Collection; MART Collection, Rovereto; Fondazione Francesco Fabbri, Treviso. Tra le principali esposizioni ricordiamo: “Sonografia”, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna (2018); To Be Played at Maximum Volume”, Mart-Galleria Civica di Trento (2017); VI Vaf Prize-Posizioni Attuali dell’arte, Schauwerk – Sindelfingen – Stuttgart e Stadtgalerie – Kiel (2014).

               

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              Marco Mazzoni

              Marco Mazzoni

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                Marco Mazzoni (Tortona, 1982. Vive e lavora tra Milano e Voghera).

                Lavorando esclusivamente con le matite colorate, rappresenta spesso la flora, la fauna e le mistiche femminili della Sardegna del XVI-XVIII secolo. Combinando forme e trame organiche con contrasti chiaroscurali di luce e ombra, i disegni di Mazzoni ritraggono volti femminili isolati con tratti incorniciati da piante e animali. Ha esposto in numerosi contesti nazionali ed internazionali  tra i quali ricordiamo: Fondazione le Stelline, Milano; MOCA Museum, Los Angeles; Much Museum, Monaco. La sua ultima personale presso la nostra galleria si è tenuta nel 2015.Una sua personale è prevista per dicembre 2022

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                Marco Pace

                Marco Pace

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                  Marco Pace (Lanciano,1977. Vive e lavora a Firenze)

                  Gli abitanti delle immagini di Marco Pace sono sempre figure della non-appartenenza, della dislocazione, dell’esclusione. Respinti ai margini dalla società civile e dalle culture si ritrovano ad abitare quello spazio inadeguato e fuori scala che le immagini di Pace mettono in forma come una temporanea nicchia protettiva e, allo stesso tempo, incompatibile, contraddittoria. 

                  Nella sua prima personale nella galleria di Milano a febbraio 2020 ha affrontato il tema del sogno secondo vari livelli di interpretazione con esiti formalmente eterogenei.

                   

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                  Gianni Pettena

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                    Gianni Pettena (Bolzano, 1940. Vive e lavora a Firenze)

                    Gianni Pettena è tra i fondatori, alla fine degli anni ’60 a Firenze, del movimento “architettura radicale” insieme a Superstudio, Archizoom, UFO. Nel 1972 realizza la sua prima mostra personale alla John Weber Gallery a New York. Negli anni successivi si dedica sia all’attività di artista che a quella accademica, spesso indagando le connessioni tra le proposte delle generazioni più giovani e il retaggio della sperimentazione iniziata negli anni ‘60. Le opere di Gianni Pettena, in particolare i lavori del cosiddetto periodo ‘americano’ (1972) e i molti disegni la cui visionarietà si è poi spesso tradotta in profetica realtà, assumono un valore tanto per la loro specificità e unicità all’interno della sperimentazione radicale degli anni Sessanta e Settanta quanto per i loro influssi sul mondo dell’architettura, del design e dell’arte contemporanea successivi. Il suo lavoro è stato presentato in musei e istituzioni come: il Centre Pompidou di Parigi (1978), la Biennale di Venezia (1996), il Mori Museum di Tokyo (2004), il Barbican Center di Londra (2006), il PAC di Milano (2010), e il Museion di Bolzano (2008, 2014 e 2017).

                     

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                    Nicola Verlato

                    Nicola Verlato

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                      Nicola Verlato (Verona, 1965. Vive e lavora tra Roma e Los Angeles).

                      Noto per i suoi dipinti e sculture socialmente impegnati che usano la forza e capacità dell’arte figurativa di coinvolgere emotivamente lo spettatore. Per potenziare ulteriormente le sue immagini, utilizza un processo articolato che combina tecniche classiche e tecnologie moderne come programmi di modellazione 3D. Le sue opere sono riconoscibili per il surrealismo allegorico altamente raffinato fuso con il dramma accresciuto dei dipinti barocchi italiani del XVII secolo. Caratterizzato da spettacolari effetti di luce, figure nude contorte e composizioni dense, il lavoro di Verlato raffigura un futuro oscuro che ricorda un passato mitologico.

                      Verlato ha esposto i suoi dipinti, disegni e sculture negli Stati Uniti e all’estero, tra cui le White Columns a New York, il Museum of Modern Art di Arnhem, le Biennali di Praga e un’installazione esposta alla Biennale di Venezia 2009 nel Padiglione Italia. Il suo lavoro è presente in diverse collezioni pubbliche e private in paesi come USA, Argentina, Italia, Spagna, Olanda, Danimarca, Norvegia, Cina e Filippine. Il suo lavoro è stato pubblicato su varie riviste di settore tra le quali: Art in America, Flash Art, Juxtapoz, Hi- Fructose, Vogue Italia, Art Pulse, LoDown Magazine e altro ancora.

                       

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